Su Scravamentu….. la Deposizione di Cristo

 

L’antica tradizione, prevedeva che tra mezzogiorno e le tre del pomeriggio,  dovesse essere preparata la Croce con il Cristo inchiodato e la Madonna Addolorata sotto la Croce. Tutto veniva preparato accanto al pulpito, con un piccolo palco dove poi salivano i Giudei, la Maddalena e S.Giovanni e gli angioletti (ora nn più presenti). 

Il pulpito consentiva all’oratore di fare l’omelia prima della deposizione (come anche oggi si fa), rendendo il tutto ancora più teatrale. La cosa particolare è che secondo i nostri Priori, la sera, arrivava in chiesa un piccolo corteo di Baballottis con il tamburo, i Giudei, la Maddalena e S. Giovannila Lettiga e la Madonna Addolorata; poichè la Madonna stava già sotto la Croce, non mi è chiaro in quale parte della giornata la Madonna veniva portata a S. Barbara per ripartire poi con il corteo per la deposizione. 

Come avveniva la cerimonia lo spiegherò poi, anche perchè il cerimoniale è rimasto inalterato.

Nel secolo scorso è cambiata tre volte la sistemazione della Croce.

Fino agli anni ’50, tutto veniva preparato come ho descritto sopra. In seguito alla migliore lettura delle cerimonie Pasquali, alla fine degli anni ’50, si decise di fissare la Croce dietro l’altare Maggiore, in modo da par spuntare l’enorme Croce e far diventare l’altare marmoreo in Calvario. La Croce veniva preparata la mattina e poi coperta da un telo rosso fissato ad una lenza che faceva intravedere solo le mani e i piedi del Crocifisso. L’Addolorata rimaneva dietro l’altare, fino alla sera, quando, arrivato il corteo dei Babalottis, veniva portata davanti alla Croce.

Tutto ciò (che a me nell’infanzia non convinceva tanto, poichè il calvario si poteva vedere solamente per mezz’ora, contando omelia e deposizione), mutò nel 1987, quando a causa del primo restauro della Chiesa Parrochiale B. V. Assunta, la Pasqua per la prima volta nella storia di Domusnovas, venne celebrata al Montegrannatico, affianco la Chiesa.

Per l’occasione, sia perchè Sig. Gianni la mattina del Venerdì Santo doveva lavorara, sia per la provvisorietà dall’ambiente, si decise di preparare la Croce la notte tra Giovedì e il Venerdì Santo. Da qui iniziò la tradizioni di fare la Crocifissione la notte e a porte chiuse.

Non potendo celare la Croce, si decise di lasciare a vista Croce e Addolorata tutto il giorno come anche oggi si fa.

Nel 1988, quindi dopo il restauro, si Sigg. Mura, decisero di non fissare più la Croce dietro l’altare ma davanti all’altare, in modo da poter essere più visibile da diverse angolazioni della Chiesa. 

Questa fu l’occasione per non nascondere più con un telo il Crocifisso, ma poter meditare sul passione di Cristo, pregando davanti alla Capella della Riposizione e con un occhio ammirando la Crocifissione.  

Con l’arrivo nel 1990 della nuova Statua della Madonna, non ci fu più bisogno di portare giù dell’altare maggiore, la statua dell’Assunta, per fare “S’incontru”. Nel 1990, “Su Scravamentu” venne fatto con la Madonna Assunta a vista. Nel 1991, il Sig. Nino Mura (al secolo Antonio Mura, scomparso il 04/04/2008), fratello di Gianni e Peppuccio, realizzo uno schermo enorme che copre la parte posteriore dell’altare maggiore, celando la vista dell’Assunta. Lo schermo rievoca il Calvario con i due ladroni a destra e sinistra.

A parte la sempre più elavata affluenza di Baballottis, la cerimonia, come dicevo prima, è rimasta inalterata nei secoli.

Una volta arrivato il corteo, e sistemati ai piedi della Croce, il sacerdote fa un’omelia. Dopo l’omelia, i due Giudei in abito da nobile (sarebbero Giuseppe D’Arimatea e Nicodemo), iniziano la lenta salita delle scale che poggiano sul braccio della Croce, con il sottofondo del suo del Tamburo e della musica del “O Gesù Mio”. Sotta la Croce sui tavoli, gli altri due Giudei (i Servi),  sono pronti con S. Giovanni e La Maddalena, a ricevere da prima la Corona di spine, che La Maddalena mette sul capo della Madonna, poi i chiodi della mano destra e sinistra. Infine uno dei Giudei toglie il chiodo che unisce i piedi di Cristo; a quel punto i Giudei che sono sulle scale, con l’ausilio della Sindone, iniziano a calare lentamente il corpo di Cristo dalla Croce, consegnandolo ai Giudei che stanno sotto la Croce, che lo mostrano all’assemblea.

Una volta scesi dalle scale, i Giudei con l’aiuto di S. Giovanni e La Maddalena, adagiano il corpo del Cristo sulla Lettiga, che nel pomeriggio è stata preparata con fiori e “nenniri”.

Segue poi l’unica rappresentazione non storica…..NON STORICA????

In quasi duemila anni, l’uomo con le processioni del Venerdì Santo sembra quasi voglia rimediare al torto fatto al Re dei Re, ossia, non avergli data a suo tempo un rito funerario degno di un Re.

Le Sacre Scrittura, ci raccontano, di come in fretta per “paura dei giudei” o “poichè era vigilia della Grande festa”, Gesù venne avvolto nella Sindone e deposto nel sepolcro, per poi andare dopo il giorno della Pasqua Ebraica, le donne ad ungere il corpo.

Ciò che a Domusnovas, non è mai sparito, come in altre migliaia di parti del mondo, è proprio il funerale di Gesù.

Al rientro in Chiesa, adagiata la lettiga ai piedi dell’Altare, una volta che il Priore da il consenso, i fedeli si avvicinano a baciare la statua plurisecolare del Cristo deposto. Preso un piccolo fiore dalla Lettiga, ognuno rientra a casa.

Roberto.

2 Risposte a “Su Scravamentu….. la Deposizione di Cristo”

  1. quanti ricordi mi hai fatto rivivere con questa Santa Processione..da ragazzo ero uno dei babboloty per essere promosso giudeo nel diventare più grandicello. i fratelli Mura sono miei ziii cugini della mamma..mi ricordo la preparazione e l’emozione di quelle notti, per gioire tutti nel momento dell’incontro con la Madonna…vorrei poter riviverla quelle notti come quando ero ragazzo…mille grazie per quello che hai fatto con il tuo bloog

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