Vestizione della Mater Virgo

Quando parliamo di Riti della Settimana Santa, ci riferiamo sia alla Liturgia Ufficiale che alle Rappresentazioni (processioni), che sono legate ai Misteri della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo.

Per questo motivo, anche se la Settimana Santa inizia canonicamente con la Domenica delle Palme, a seconda della consuetudine locale, inizia “ufficiosamente” qualche giorno prima.

Come per altre località Sarde e del Sud Italia, oltre che in altri Stati, anche a Domusnovas i Riti della Settimana Santa, iniziano con il Venerdì che precede la Domenica delle Palme (detto venerdì di Passione).

Ma c’è un altro momento che anticipa quello del Venerdì delle Palme: La vestizione della Madonna a Lutto.  

Vorrei fare una piccola premessa riguardo le tradizioni o consuetudini.

Da qualche parte, tempo fa, ho letto che per “tradizione” o “consuetudine”, in campo religioso, si intende un rito che viene riproposto in modo consecutivo per almeno trent’anni. Ciò significa che può diventare tradizione anche la cessazione di un rito che, per lo stesso periodo, non venga proposto ai fedeli.

Una volta perse, le tradizioni sono difficili da riproporre e comunque non saranno mai la fotocopia di quanto si è perso, perché il tempo passa, cambiano i tempi e magari anche le disposizioni in materia religiosa, o semplicemente poiché il rito scomparso diventa comunque una “cosa nuova”, e non si riesce a  collocarlo nel presente come era un tempo.

Così una tradizione scomparsa e riproposta deve avere dei motivi devozionali forti per essere presentata ai fedeli, si deve andare oltre il “si faceva un tempo” e quindi deve essere un modello migliorativo.

Sui Riti della Settimana Santa a Domusnovas, fin’ora non abbiamo niente di scritto. Tutto è stato tramandato per via orale, e il fatto che proponga questi post è dovuto proprio al fatto che occorre che i ricordi rimangano scritti. Quello che racconto è il frutto di racconti di genitori, zii, persone anziane, che mi hanno incuriosito da quando ero bambino e grazie al quale possiamo risalite fino alla fine del 1800. Le ricerche che fece presso l’archivio Diocesano,  il mio Confratello Nicola Garau, si sono fermati qualche anno fa al periodo in cui i documenti erano scritti in spagnolo. Dalle ricerche, però, non c’è niente di particolare relativo alla Settimana Santa se non il fatto che dagli inventari, le Statue del Risorto, del Cristo in Croce e dell’antica statua dell’Addolorata, risultano presenti secoli fa.

Da quanto appreso, possiamo dire che la struttura originaria di Riti della Settimana Santa a Domusnovas, sono arrivati integri fino agli anni ’50, anni in cui tra “Novus Ordo” e “altri fatti” qualcosa venne perso.

I Riti della Settimana Santa avevano inizio con il Venerdì di Passione, con le processione dell’Addolorata (di cui parlerò nel prossimo post), per poi continuare (parlo di processioni), il Venerdì Santo con “Su Scravamentu” e processione, Veglia Pasquale e Pasqua con “S’Incontru”.

Oltre a quanto raccontato nel post relativo al Novus Ordo, negli anni cinquanta venne sostituita l’antica statua dell’Addolorata.

La statua settecentesca, a differenza di quanto avviene in quasi tutti i centri della Sardegna, veniva conservata tutto l’anno nella Sacrestia, probabilmente dentro un armadio. Da quello che mi hanno raccontato le persone che hanno avuto la fortuna di vedere questa statua, questa veniva conservata “smontata”. La statua era formata da un busto in stoffa con la testa e le mani in legno; la parte dal bacino in giu, era fatta di canne e infatti i piedi non c’erano.

Negli anni cinquanta quando era vice parroco Don Milia, vedendo sia come era conservata la statua sia che questa aveva bisogno di un bel restauro, pensò bene di far sostituire la statua con una nuova facendo riferimento alla Statua dell’Addolorata che aveva visto nella parrocchia di S. Ignazio di Loyola di Musei.  

Prima di questa sostituzione, il giovedì che precede la Domenica delle Palme, le socie del Rosario, procedevano in riservo, alla preparazione dell’Addolorata vestendola a Lutto.

Avvenuta la vestizione, le campane suonavano a festa per avvisare i fedeli che la Madonna era pronta ed esposta in chiesa, come quando viene preparata la Statua dell’Assunta per la Sua festa.

Con la sostituzione di questa statua, si perse sia la vestizione che la processione del Venerdì delle Palme, e solo con l’arrivo nel 1990 della nuova statua pian piano si ripresero certe usanze.

Nel 2003 la nostra Confraternita pensò di riproporre la Vestizione a Lutto della Madonna. I motivi di questa decisione furono quello di proporre un momento di preghiera in un momento in cui si compie un atto prevalentemente “tecnico” che spesso diventava anche un momento di confusione tra le stesse socie del Rosario.

Era la sera del giovedì 10 aprile del 2003, per la prima volta, nella cappella pronta per l’Addolorata, alla presenza dei Confratelli e presenti le due associazioni del Rosario della Parrocchia dell’Assunta e di S. Ignazio, le presidenti delle rispettive Associazioni del Rosario, insieme prepararono la Madonna per la Settimana Santa. Si propose di recitare il Rosario con la Meditazione dei Sette Dolori di Maria.

Dopo la Vestizione la Madonna venne portata nel saloncino parrocchiale dell’Assunta, dove rimase fino al Venerdì Santo.

Pur non essendo pubblicizzata, a questa cerimonia pian piano parteciparono sempre più persone tant’è vero che dal 2009, si pensò di procedere alla vestizione nell’altare maggiore. Nello stesso anno in accordo con l’allora parroco di S. Ignazio, si decise, una volta terminata la vestizione, di portare la Madonna direttamente alla Parrocchia di S. Ignazio.

Tutta avveniva senza la presenza dei sacerdoti.

Nel 2012, l’arrivo di Don Cristian Lilliu come vice parroco dell’Assunta, migliorò ancora questo rito, infatti affascinato da questi riti antichi, volle partecipare sia alla vestizione della Madonna sia al suo spostamento alla Parrocchia di S. Ignazio.

Oggi questo momento, che non rientra nei “DIORAMA” della Settimana Santa, è diventato un momento atteso da tutti i fedeli e un momento di preghiera, nel quale si chiede alla Mater Virgo della Soledad, la protezione e l’aiuto nella Settimana più impegnativa dell’Anno Liturgico.

+ Roberto

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *