Pasqua di Resurrezione….”S’Incontru”

 

Il giorno di Pasqua è il centro di tutto l’anno liturgico, è il centro e il senso della nostra fede. S. Paolo dice che se Cristo non fosse Risorto, la nostra fede sarebbe vana e noi saremmo dei folli.

Come riti della Settimana Santa Domusnovese, la mattina di Pasqua avviene l’incontro o meglio “S’Incontru”, tra Gesù Risorto e la Madonna. Questo avvenimento non è raccontato da nessuno dei Vangeli Canonici e se non sbaglio neanche dai Vangeli Apocrifi.

Sul fatto che non sia raccontato, una delle motivazioni potrebbe proprio essere il fatto che si sia voluto dare importanza a quelle testimonianze “non di parte, non scontate”.

La pietà popolare ha voluto dare importanza a questo momento. Lo stesso Papa Giovanni Paolo II, trattò l’argomento dell’apparizione di Gesù Risorto a Sua Madre, dicendo che la prima persona che vide il Risorto fu per privilegio proprio Maria Sua Madre.

Il fatto che S’incontru avvenga alle 10.30 / 11.00 del mattino è un fatto di comodità e di tradizione.

Facendo un pò di cronistoria sulla tradizione Domusnovese, molto simile se non uguale a tanti paesi e città della Sardegna, posso dire che come per altre tradizioni, quella de “S’Incontru”, pur non essendo mai scomparsa, ha subito delle modifiche o per essere più precisi, delle varie “Protagoniste”……mi riferisco alle diverse statue che sono state utilizzate dal 1957 fino a oggi.

Fino all’arrivo di Don Milia (se nn sbaglio) come Vice Parroco (nn ho voluto fare il Suo nome nel post del “Venerdì delle Palme”, ora però senza rancore e per memoria storica, go deciso di citare), dopo la Veglia Pasquale, la statua di Gesù Risorto veniva portata nella Chiesa di S. Barbara o, negli anni dove questa non era agibile, a casa di Ziu Cicchinu (mistero rimane su come potesse essere portata dentro casa di Ziu Cicchinu!!!!!!), mentre nella Chiesa dell’Assunta, veniva esposta la Madonna Addolorata che, preparata prima, aveva sotto il manto nero del lutto, l’abito a festa.

Don Milia mostrò qualche perplessità (come ho citato nel precedente post), sul fatto che dopo la Veglia Pasquale, in chiesa dovesse essere portata la Madonna a lutto; da qui si modificò il cerimoniale, per cui la Madonna Addolorata per l’incontro partì da S. Barbara e comunque non dalla Chiesa Parrocchiale dell’Assunta e il Gesù Risorto dalla Chiesa dell’Assunta.

L’usanza di far partire la Madonna dalla Chiesa di S. Barbara, mutò con la nascita della Parrocchia di S. Ignazio, infatti nei primi anni ’80, la Madonna venne preparata a S. Ignazio per S’Incontru.

In una foto antica di inizio ‘900, si nota come la Statua della Resurrezione è ferma sul lato sinistro rispetto alla piazza Matteotti (in arrivo quindi da S. Barbara) e la Madonna a terra nel lato oposto mentre viene tolto il manto a lutto.

Come sempre citato in precedenti post, Don Milia è il fautore (o se vogliamo in modo SCHERZOSO!!!!!) il COLPEVOLE, di tutte le varie modifiche di cui anche oggi un pò subiamo l’influenza; la sostituzione della Madonna Addolorata.

Il 1957, fu l’ultimo anno in cui fu portata in processione l’antica statua della Madonna Addolorata. Come la Statua di Gesù Risorto e il Gesù che si utilizza per il rito de Su Scravamentu, anche la Madonna Addolorata veniva celata agli occhi dei fedeli durante tutto l’anno. Dai racconti degli anziani e degli stessi Priori, la conservazione della Statua non avveniva come oggi, in modo quasi solenne, con il cambio dell’abito, ma veniva (e so che il termine è brutto!!!!) smontata!!!!!! La statua, settecentesca, secondo la descrizione di chi l’ha vista e preparata per la Settimana Santa, aveva mani e testa in legno scolpito. Il busto era formato da uno schelettro rivestito. La parte che quindi veniva conservata era il busto; la parte sotto il busto era in canna, ed è per questa ragione che il vestito arrivava a nascondere i piedi…….che non c’erano. Guardando la foto del 1947, scattata da mio padre proprio la prima Pasqua al rientro in Sardegna dalla Sicilia dopo la Seconda Guerra Mondiale, la statua sembra abbastanza più bassa di Gesù Risorto, mentre se si notano le fotografie degli ultimi anni prima della sostituzione, sembra quasi alta come la Resurrezione; sicuramente, poichè la parte bassa era formata da canne, si esagerava con le lunghezze……basti guardare nel sito della Confraternita le “foto antiche”, ce ne sono tre e confrontarle con questa che ho riportato qui.

Come ho citato nel post dedicato al “Venerdì delle Palme”, venne ordinata una nuova statua, l’Addolorata ora “titolare” della Confraternita. Essendo tutta in legno, scolpita, non fu più possibile “Vestire” la statua, per cui se la nuova immagine era consona per “Su Scravamentu”, per “S’incontru” non lo era per la gioia che il momento doveva trasmettere.

Per cui sorse il problema di pensare ad una statua che potesse essere idonea a celebrare il momento dell’incrontro tra Gesù Risorto e la Madonna.

Nel paese vicino, Musei, il parroco della Chiesa di S. Ignazio di Loyola, aveva in proprietà una statua della Beata Vergine Assunta, acquistata ad Ortisei dalla scuola di scultori di Ferdinando Prinotz; stesso scultore che realizzò la nuova Madonna Addolorata acquistata nel ’57 a Domusnovas, autore, inoltre della statua del Sacro Cuore di Gesù, della S. Barbara esposta nella capella di Bonaria.

Problema risolto (in parte); il sabato Santo, si andò a prendere “in prestito” l’Assunta di Musei per S’incontru.

Questò andò avanti fino al 1960, anno in cui Don Mereu, l’allora parroco della B. V. Assunta, decise di acquistare la nuova statua dell’Assunta, sostituendo l’antica statua. Contatò quindi l’ormai conosciutissimo Ferdinando Prinotz, che invio a Domusnovas, la statua dell’Assunta, l’attuale “Titolare” della Parrocchia, che riprende le stesse fattezze della Madonna Assunta di Musei, anche se, secondo me la nostra statua è più delicata.

Il viso della Madonna rivolto al cielo nell’atto dell’ascensione e le braccia aperte e rivolte verso l’alto, davano un gran senso di gioia.

 

Tuttavia, questa soluzione, come credo di aver parlato nei precedenti post, non soddisfò Ziu Cicchinu Mura. La statua dell’Assunta per l’incontro, venne utilizzata fino alla Pasqua del 1989.

Già negli anni precedenti, i Sigg. Gianni e Pepuccio, manifestarono la volontà di reintrodurre l’usanza di avere la “Madonna Vestita”. Accade una cosa strana nell’estate del 1989.

Nel mese di giugno si presentò in chiesa un “turista” che guardava in modo attendo diverse statue, tra cui il Sacro Cuore di Gesù che era esposto nell’altare, essendo appunto giugno il mese dedicato al Sacro Cuore. Ad un certo punto chi era presente può dirlo, il turista disse, “queste statue le ho fatte io!!!”. Stupore di tutti fu scoprire che quella persona era proprio Ferdinando Prinotz. Don Giovanni parlò a lungo con lui poi, ci si scambiarono i numeri di telefono.

Arrivato l’autunno, Gianni e Pepuccio riparlarono con Don Giovanni dell’idea di riprendere l’antica usanza. Fu allora che Don Giovanni prese tutte le notizie tecniche dai Sigg. Mura contatò il Prinotz che in poco tempo mandò a Don Giovanni una foto tipo di altre statue studiate per essere vestite. Il tipo di statua si chiama “manicchino”, perchè ha le articolazioni superiori, mobili.

Nel mese di gennaio 1990, Don Giovanni fede apello durante diverse messe, che stava raccogliendo offerte per realizzare la nuova statua. Tra l’altro a metà gennaio, pur non avendo raccolto l’intera somma (se non sbagli costò circa quattromilioni e mezzo di lire), il Don ordinò la statua, che arrivò a Domusnovas verso metà marzo.

La statua venne benedetta il giovedì Santo prima della messa in Coena Domini.

Venne portata in processione la prima volta quell’anno sotto la pioggia, pioggia insistente come questa Pasqua 2009. Il manto a lutto le venne tolto sotto l’acqua e come quest’anno dopo l’incontro si portarono subito le statue in chiesa.

Nel 1992, Sig. Gianni decise di utilizzare la stessa statua anche per Su Scravamentu, riprendendo (in parte) l’antica tradizione.

Attualmente, quindi, per “S’Incontru”, la Madonna viene portata nella Chiesa di S. Ignazio il Sabato Santo mattina. La mattina di Pasqua le Signore del Rosario fanno il cambio degli abiti, mettendo l’abito a festa, il manto azzurro e quello a lutto che copre tutto.

VErso 10.30 10.45, partono le due processioni; la Madonna da S. Ignazio, il Risorto dall’Assunta.

I Sigg.ri Mura coordinano l’incontro; Sig. Gianni con la Madonna e Pepuccio con il Risorto. Prima i due inchini da lontano poi l’accellerata e arrivati davanti all’ingresso di Corso Repubblica i tre inchini canonici che segnano quasi l’abbraccio tra Cristo e la Madonna! Dopo gli applausi, la Madonna viene adaggiata a terra dove la presidente del Rosario, toglie il manto nero, e apre le braccia della statua.

Risollevata a spalla, il sacerdote incensa le due statue e inizia la processione, seguendo il percose che non è mai mutato: Corso Repubblica, Via Gramsci, Via Fernando Meloni, Via E. D’Arborea, Via XXV Aprile, Corso Repubblica, Via S. Barbara, Chiesa dell’Assunta. Al rientro segue la messa solenne.

 

  

Alla processione e alla messa partecipano anche i due bambini che rappresentano S. Giovanni e Maria Maddalena e quattro bambini vestiti da guardie svizzere.

Le statue rimangono esposte, per tradizione, quindici giorni. Ho cercato in questi anni ci capire se in passato avvenisa “S’inserru” cioè la processione inversa, il saluto o la separazione tra Gesù e Maria.

Qualcuno mi disse di si, oppure di ricordarsi di aver sentito dai nonni qualcosa…….fatto sta che in mancanza di prove certe, mi viene da pensare che non sia stata una tradizione di Domusnovas. Solitamente processioni come S’Inserru, sono processioni che giustificano un traferimento delle statue. Ad esempio in quei paesi dove le statue sono conservate in Chiese Confraternali, o comunque Chiese non Parrocchiali, si rende necessario solennizzare lo spostamento.

Questo non sarebbe giustificabile a Domusnovas dove le statue vengono conservate in luogo nascosto in parrocchia, celate ai fedeli che dovranno aspettare la Settimana Santa dell’anno successivo per poterle rivedere.

Nel momento in cui la Statua di Gesù Risorto e la Madonna, vengono conservate, terminano ufficialmente le Sacre Rapresentazioni della Settimana Santa e inizia subito la preparazione per l’anno successivo.

 

Con questo post, termino il racconto della Settimana Santa Domusnovese. Ho pensato di raccogliere in questi post, tutte le notizie sia quelle che mi sono state trasmesse da mia mamma e mio padre, dai Priori, da zii e zie. 

Questi Post, li dedico innanzitutto a Ziu Cicchinu Mura, cui ho dedicato un altro post per i trent’anni dalla scomparsa; ai Confratelli defunti delle due Confraternite estinte sicuramente prima o subito dopo il secondo conflitto mondiale; a tutti i collaboratori defunti; a tutte quelle persone che ogni anno non apparendo o apparendo poco, aiutando noi, offrono un servizio a Gesù e alla Madonna; a tutte le Confraternite che ogni anno rinnovano i riti della Settimana Santa; ai miei Confratelli con cui dividiamo onori e dolori.

 

Roberto

2 Risposte a “Pasqua di Resurrezione….”S’Incontru””

  1. molto interessante la cronistoria che hai fatto…
    La pascqua è un avvenimento importante. Per gli Ebrei è fondamentale. Pascqua è nel mese di NISSAN, il primo mese dell’anno…per loro l’anno nuovo quindi parte da questo periodo da quanto ho capito leggendo testi vari sulle feste ebraiche, o forse segna l’anno liturgico. Ma quello che volevo dirti è che loro aspettano il Messia la notte di Pasqua, cioè il quindici di NISSAN.
    Alcuni Midrashim, dicono che il quindici di NISSAM è avvenuto la visitazione del Signore ad Abramo per annunciargli la nascita di Isacco; il quindici di NISSAN nasce Isacco, il Quindici di Nissan che il Signore chiede in sacrificio Isacco,quindi la liberazione dalla schiavitù dell’Egitto, la consegna della Legge…
    Alcuni Padri della chiesa affermano che Cristo tornerà durante una veglia Pasqualedel sabato santo…
    Ci sono tante cose che ci legano all’ebraismo..
    Ci sarebbe da approffondire tanto..
    ..alla prossima: Costy

  2. Ciao,
    sono Roberto di Facebook.
    Davvero interessante la storia de “S’Incontru”… mi permetto di correggerti riguardo una cosa: il tipo di statua si chiama “manichino” e non “manicchino”, te lo dico da esperto, da noi in Puglia di statue così ce ne sono tante!
    Saluti da Trani,
    Roberto.

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