I Dieci anni del “Crocifero”

Non avendo potuto scrivere nel periodo quaresimale, riprendo ora, a qualche giorno dalla conclusione ufficiale dei riti della Settimana Santa di Domusnovas. Come vuole la tradizione quindici giorni dopo Pasqua, (e possibilmente proprio il lunedì delle terza domenica di Pasqua) le Statue delle Resurrezione e della Madonna vengono conservate e celate ai fedeli fino alla Settimana Santa dell’anno successivo. Nel momento in cui la Resurrezione viene conservata, si chiudono ufficialmente i Riti Paraliturgici della Settimana Santa e contemporaneamente iniziano i preparativi per l’anno successivo.

A parte questa piccola (o lunga) parentesi, in questo post voglio parlare di qualcosa che già Don Cristian il Venerdì Santo ha accennato: quest’anno la Processione del Crocifero ha compiuto dieci anni.

Era il Venerdì Santo del 2002, precisamente il 29 marzo, che per la prima volta fu portato in processione il Crocifero, il Cristo che porta sulle spalle il patibolo.

Come dirà il nostro Confratello Nicola il giorno della presentazione pubblica della statua, “questo progetto nasce da un sogno”.

Dalle poche fonti, e per lo più orali, che ci sono giunte fino ai nostri giorni, non è possibile attestare che in passato ci sia stata a Domusnovas una simile processione, però una idea di poterla realizzare in paese, c’era da qualche anno, anche se alcuni di noi (compreso io), vedevamo questo progetto come qualcosa da fare realizzare in un futuro molto lontano, magari a chi sarebbe venuto dopo di noi, se ne avesse avuto l’intenzione.

Nella quaresima 2001, avendo cambiato lavoro, come gratitudine alla Madonna Addolorata, pensai di far realizzare due simboli rappresentativi della Confraternita, da far portare in processione al Priore e al Vice Priore. Mi venne subito in mente che a Domusnovas era rientrato da qualche anno un’artista, Ovidio Melis.

Decisi, allora, di andare a trovarlo con il mio Confratello Nicola con il quale studiammo cosa far risaltare nei simboli. In quell’occasione esponemmo ad Ovidio l’idea di questa Statua che doveva coniugare l’antico con il nuovo: l’antico, poiché si sarebbe inserito nella giornata del Venerdì Santo, dove era già presente l’antico rito de “Su Scravamentu”; il nuovo perché, essendo una cosa voluta da noi doveva aver un tocco di novità.

Da qui nacque subito l’idea di un Cristo che non portata l’intera croce come solitamente viene rappresentato il Cristo sulla Via Crucis, ma un Cristo come lo volle rappresentare Zeffirelli nel Film “Gesù di Nazaret” con il solo patibolum.

La statua, secondo le nostre richieste, doveva essere ad altezza naturale e possibilmente, fatta per essere portata a spalla da dodici persone.

Il Maestro Ovidio, realizzò un disegno rappresentativo dell’opera, che portammo in riunione nel mese di maggio dello stesso anno, spiegando anche come affrontare la spesa per la realizzazione. I Confratelli e lo stesso Parroco Don Giovanni, furono d’accordo per la realizzazione dell’opera e nel mese di Settembre, dopo la realizzazione del bozzetto in gesso, l’artista iniziò a scolpire sul legno la statua.

Ogni giorno che andavamo nel laboratorio di Ovidio, vedevamo emergere dal blocco di legno la figura che diventava sempre più nitida.

L’opera venne ultimata tra la fine di gennaio e i primi di febbraio del 2002. Venne presentata pubblicamente nella biblioteca comunale il 09 marzo e per l’occasione, la Confraternita realizzò una mostra dove espose, oltre alla nuova statua, la Statua del Cristo Morto, la Resurrezione e i vari strumenti e arredi delle rispettive statue.

Non avendo considerato il peso dell’opera ultimata con portantina e aste, il primo anno il Crocifero uscì in processione senza essere seguito dalla Madonna Addolorata. L’anno, infatti, per renderci conto di quante persone occorrevano a cambio per il trasporto del Crocifero, decidemmo di far fare il solo tragitto dalla Chiesa parrocchiale dell’Assunta fino a Santa Barbara, alla Madonna Addolorata (la Vergine che porta gli abiti in stoffa) e poi far uscire il solo Crocifero. All’arrivo nella Chiesa parrocchiale, sotto la croce ci sarebbe stata già l’altra statua della Madonna Addolorata.

Nacque l’anno l’usanza che, una volta fuori dalla Chiesa di S. Barbara, la ragazza che veste il ruolo della Veronica, asciuga il viso del Crocifero.

Dopo dieci anni possiamo dire che la processione del Crocifero si è integrata benissimo nella Storica Settimana Santa di Domusnovas, diventando un altro momento di preghiera e di aggregazione per i fedeli.

Robeto

Invito a visitare il sito del MAestro Ovidio http://ovidiomelis.blogspot.it/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *