Chiusura delle Feste Pasquali

Il tempo di Pasqua, che inizia appunto la Domenica di Resurrezione di Cristo, dura per cinquanta giorni, fino alla domenica di Pentecoste, giorno in cui si ricorda la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli e l’inizio vero e proprio della loro missione, che arriva fino ai nostri giorni e che mai avrà fine.

Per quanto riguarda i riti della Settimana Santa, il momento in cui le statue della Resurrezione e della Madonna, vengono celate alla vista dei fedeli, segna la chiusura delle feste Pasquali, o meglio, quelle legate alla Sacre Rappresentazioni o Pietà Popolare.

In quasi tutti i paesi della Sardegna, dove si è svolto il rito de “S’incontru”, si svolge in seguito il rito de “S’inserru” tradotto “la Chiusura”. Con una processione simile a quella de “S’Incontru”, ma all’inverso, le Statue di Gesù Risorto e la Madonna, si salutano e pian piano si allontanano l’una dall’altra, per  formare due processioni distinte che riporteranno le statue nella Chiesa o nell’Oratorio dove rimarranno fino alla prossima Settimana Santa. A seconda della consuetudine locale, questa processione avviene nei giorni subito successivi a Pasqua (Iglesias il primo martedì dopo Pasqua), o una settimana dopo (Cagliari la seconda domenica di Pasqua).

Cosa accade di preciso a Domusnovas?

Per raccontarlo e spiegarlo apro una piccola parentesi. Molte processioni, legate alla Settimana Santa, nascono dall’esigenza di portare, una statua da una Chiesa all’altra, o dall’Oratorio dove si conservano durante l’anno, fino alla Chiesa e viceversa, sempre con lo spirito di preghiera e devozione.

“S’Inserru” oltre a significare la chiusura delle feste Pasquali, ricordandoci che Cristo rimane comunque sempre con noi nell’Eucaristia (anche se non nella forma di corpo umano), riporta alla loro dimora annuale le Statue di Pasqua.

A Domusnovas, probabilmente questo rito non si è mai svolto, o meglio, dalle informazioni attualmente in nostro possesso.

Mi capitò più volte di chiedere anni fa a qualche mia zia anziana, ma la risposta è sempre stata che non avevano mai conosciuto questo rito. Quindi nel secolo scorso con molta probabilità, il rito non si svolgeva. Ad avvallare  l’ipotesi che il rito non ci sia mai stato, è la modalità della conservazione delle due statue.

Attualmente, le Statue vengono nascoste  in luoghi parrocchiali, e solo i Confratelli possono durante l’anno verificarne lo stato.

In passato però era un po’ diverso. Fino agli anni ’40 o ’50, la Statua della Resurrezione aveva una sua Cappella ed era quella più antica nella Chiesa della B. V. Assunta: l’attuale Cappella della Madonna  di Bonaria. Secondo quanto raccontato dai nostri Priori e confermato da tante persone anziane, intorno a quegli anni, l’attuale Cappella di Bonaria, aveva un aspetto diverso.

Il nostro Sig. Gianni Mura, Priore Emerito della Confraternita, qualche anno fa, in occasione della Festa Patronale dell’Assunta, realizzò un plastico che, oltre a rappresentare l’esatta ubicazione originaria della Croce per “Su Scravamentu”, presentava la Cappella come era prima del rifacimento.

Occorre ricordare che prima dell’ampliamento, la Chiesa presentava un’unica navata con il portone dove ora c’è l’altare di S. Giovanni Battista, e rivolta verso Est, per cui l’attuale Cappella di Bonaria era l’altare Maggiore, dove forse un tempo era esposta la Statua Titolare della Parrocchia .

Nella nicchia centrale, veniva conservata, la Statua della Resurrezione che per questo motivo aveva una bandiera che veniva messa nell’asta della Statua per esposizione tutto l’anno, e una seconda “a festa” per Pasqua.

Essendo la parte più antica della Chiesa, si era riscontrato che il tetto e l’intera cappella in generale, aveva bisogno di urgente manutenzione. Non conosco il motivo per cui Don Mereu, il parroco di allora, decise di trasformare completamente la cappella e dedicarla alla Madonna di Bonaria, e acquistando proprio una statua della Stessa proprio per la nuova Cappella.

Da allora, la statua della Resurrezione ha avuto diverse “dimore” durante l’anno, alcune anche non molto sicure per la manovrabilità della stessa, fino ad arrivare al restauro del 2004, data che segna la conservazione con gli opportuni criteri.

La tradizione Domusnovese, prevede che le Statue rimangano esposte almeno quindici giorni dal giorno di Pasqua. Non sappiamo il motivo che abbia spinto i nostri antenati a pensare all’esposizione per due settimane.

Una giustificazione che mi do, ma che rimane una mia interpretazione MOLTO personale, è che nelle prime tre domeniche di Pasqua, il Vangelo è  ambientato dal punto di vista temporale, il giorno di Pasqua o nei giorni a seguire, mentre già dalla quarta domenica di Pasqua il Vangelo si colloca prima della passione.

Di fatto tra il lunedì e il martedì della terza settimana di Pasqua, le Statue vengono conservate.

Dal 2013, anno di insediamento come Parroco di Don Cristian Lilliu, in accordo con la Confraternita, il martedì della terza settimana di Pasqua viene celebrata una messa di ringraziamento a chiusura dei Riti Pasquali. Dopo la messa, una volta andati via i fedeli, la Confraternita provvede alla Conservazione delle Statue.

Con la Conservazione dei Simulacri, si chiudono ufficialmente i Riti Paraliturgici della Settimana Santa subito inizia l’iter di preparazione per la Settimana Santa per l’anno successivo……..ovviamente continuando il cammino pastorale scandito dai vari momenti dell’Anno Liturgico.

+ Roberto

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